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Necropoli di Anghelu Ruju

La Necropoli di Anghelu Ruju ti rivelerà la sua storia facendoti scoprire uno scorcio della cultura degli antichi abitanti della Sardegna.

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Una passeggiata ...

Una storia antica circonda la città medioevale di Alghero. È una terra costellata di monumenti preistorici di grande rilievo per la storia e per la cultura del Mediterraneo. Tra essi esempio di notevole interesse è la Necropoli di Anghelu Ruju.

Oggi le sepolture di Anghelu Ruju sono una tappa culturale facilmente raggiungibile. Sono collocate in prossimità della strada provinciale SP 42 che collega Alghero all’aeroporto, a Porto Torres ed a Stintino. Immersa nel verde, la Necropoli è circondata da vigneti e da un ruscello perenne. 

Per il suo valore storico, artistico, e culturale la Necropoli di Anghelu Ruju è stata inserita nella Tentative List UNESCO.

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nella preistoria ...

I monumenti presenti ad Anghelu Ruju furono concepiti per un uso funerario. Qui, la memoria dei morti venne conservata e tramandata. Una memoria che nasconde gelosamente la storia di un mondo perduto e antichissimo.

Anghelu Ruju rappresenta uno dei pochi casi in Sardegna in cui le sepolture con ingresso a pozzetto si associano a sepolture con ingresso a corridoio. La Necropoli venne scavata nella roccia arenaria a partire dal 4300 a.C. ed il suo utilizzo terminò nel 1800 a.C.

Una datazione che la rende più antica di Stonehenge (Inghilterra) e delle prime Piramidi egizie.

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Dentro una domus de janas ...

Un percorso in superficie evidenzia le 38 antiche tombe della Necropoli di Anghelu Ruju. I sepolcri al loro interno rivelano quanto tempo e cura siano stati dedicati alla creazione dell’ultima dimora. Un luogo dove l’individuo si sarebbe ricongiunto con la Madre Terra rispettando la ciclicità della vita.

La maggior parte di esse sono del tipo domus de janas, tombe scavate nella roccia. Attraverso un accesso a pozzetto o a corridoio si giunge all’anticella.  Qui una lastra di pietra sigillava la tomba. All’anticella fa seguito la cella principale, utilizzata, in origine, per le offerte e la celebrazione del culto. Da essa si accede alle celle funerarie, dove, nelle fasi più antiche, venivano riposti i defunti accompagnati dal corredo funebre.

La necropoli neolitica di Anghelu Ruju è la più estesa della Sardegna settentrionale.

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… l’arte antica.

Nei sepolcri ormai spogli di Anghelu Ruju, emerge il ricordo della persona e l’espressività dell’arte antica. 

Le pareti delle camere sepolcrali sono levigate e decorate con bassorilievi.  L’ingresso nell’Aldilà è rappresentato da false porte. Un riferimento ricorrente anche nelle civiltà egizia ed etrusca.

Ad arricchire le celle vi sono dettagli delle abitazioni dei vivi; un esempio ne sono i pilastri, strutture portanti dei soffitti anche domestici. Sia le pareti che i pilastri sono impreziositi da protomi e corna taurine scolpiti nella pietra a rappresentazione della divinità protettrice del sonno eterno. La memoria del defunto è descritta dal corredo funebre che lo accompagnava.

Assemblato dai vivi, il corredo era composto da oggetti utili e cari al defunto durante la vita.

Elementi di questi corredi sono esposti presso il Museo Nazionale di Cagliari e il Museo Archeologico di Alghero.

La Necropoli di Anghelu Ruju svela una sofisticata strategia della memoria.

Foto Banner di Renato Granieri.

Disegno mappa di Antonello Farina.

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