« Regno animale o regno vegetale? »
Tra mito e storia
Rosso come il sangue, vivido come la vita che pulsa, dai Greci e dai Romani era visto come il miglior frutto del mare. Utilizzato anche nella farmacopea, gli veniva conferito così un potere medico. Una credenza pagana, che perdurò nei secoli, e secondo cui i monili di corallo potessero proteggere dalle malattie e potessero allontanare il demonio.
Di volta in volta veniva classificato in maniera diversa: minerale vegetale, pianta preziosa, oggetto ornamentale, veicolo di superstizioni. E le ingenti quantità di Corallium Rubrum nel nostro mare, la possibilità di grandi guadagni fecero di questo elemento il simbolo della nostra città.
La piena identificazione di Alghero con la pesca e il commercio del corallo è segnata nel 1355, quando il re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso, concede lo stemma alla Città Fortezza. Costituito da un ramo di corallo in mezzo alle onde del mare, a indicare la più preziosa risorsa della città fortificata, sormontato da quattro pali rossi in campo oro, insegna reale nota come “Pali di Aragona”.
Nel tempo ha subito alcuni mutamenti senza però stravolgerne mai totalmente l’identità grafica, ideologica e simbolica.
