La Madonna di Valverde
Con la bolla Augustissimam coeli Reginam, del 25 marzo 1949, Pio XII proclama Nostra Senyora de Vallverd compatrona della città e della diocesi, la cui festa è il 26 Maggio.
La devozione tra gli algheresi per la Madonna di Valverde è vivissima, infatti tantissimi sono i ricordi, i racconti e le canzoni popolari che la vedono protagonista.
È difficile conoscere appieno la sua storia, perché nel corso dei secoli la troviamo impressa nella memoria, tra i segreti degli algheresi, che spesso l’hanno raccontata arricchendola con fatti e episodi leggendari.
La statuina della Madonna misura 33 centimetri e, stante sul trono, porta il Bambin Gesù sul braccio sinistro.
Secondo alcuni racconti popolari si dice che l’opera sembra sia stata modellata con argilla essiccata al calore del sole, mentre altri sostengono che il materiale utilizzato sia la terra bagnata con il sangue dei martiri. Il suo stile è romanico, può essere datata dal secolo VIII al X, ma la tradizione popolare la fa ancora più antica.
Tuttavia rimane certa la devozione del popolo che, in condizioni di necessità o a causa dei pericoli del mare, si è da sempre rivolto alla Madonna di Valverde, per ottenere grazia, aiuto o conforto.
Per secoli, migliaia di pellegrini, hanno quotidianamente percorso, a piedi e oranti, i sette chilometri che separano Alghero da Valverde; altri sono scesi lungo i sentieri che, attraverso campagne e boschi, da Villanova Monteleone o da Putifigari, portano al Santuario.
Le Corone portate dalla Madonna di Valverde sono state diverse. Tutte pregiate e di inestimato valore. La prima, con fonti storiche certe, è del 1698 realizzata in oro massiccio grazie agli ex voto dei fedeli. Mentre la più recente è stata donata alla Madonna il 26 maggio del 2002 con una celebrazione solenne. L’ornamento prezioso è stato realizzato sempre grazie ai piccoli oggetti donati dal popolo devoto, impreziosito dal corallo, simbolo della città, ma stranamente assente nelle diverse corone che lungo i secoli le sono state donate.
Tra il XVI e XVIII secolo si diffuse la tradizione popolare degli ex voto, mezzo di espressione pittorico, alle volte elementare, ma molto comunicativo in cui i fedeli rappresentavano la propria devozione e gratitudine.
Questi quadri testimoniano la fede e allo stesso tempo documentano episodi singolari e unici della vita degli algheresi, traducono in maniera tangente le necessità della gente, le speranze e le grazie ottenute e in alcuni casi raccontano il miracolo.


Dopo i recenti restauri per opera della Soprintendenza, i diversi ex voto sono stati divisi per argomenti: alcuni raffigurano le grazie del mare, quelle della campagna, le guarigioni, la protezione nelle disgrazie, il ritorno dalla guerra. I più significativi sono esposti sulle pareti delle cappelle laterali del santuario, altri, invece, hanno trovato una collocazione permanente nel Museo del Santuario di Valverde per volere di Don Nughes.