Al Museo Archeologico


In una vetrina del Museo della Città è inoltre raffigurata una ricostruzione del fondale marino nell’area in cui è stato ritrovato il relitto medievale di Capo Galera risalente al XII-XIII secolo.
Il carico dell’imbarcazione, dai resti rinvenuti in mare, era composto da anfore, cordame e intrecci vegetali, parti di giare islamiche. L’imbarcazione, secondo le ricostruzioni, doveva aver fatto sosta nell’insenatura di Capo Galera, quando fu sorpresa e affondata da una forte mareggiata.
Nell’area del relitto è stata recuperata anche una grande quantità di rametti di corallo grezzo, ma la destinazione finale di questo carico resta a noi sconosciuta.


Anche il Museo Archeologico della città custodisce al suo interno reperti in corallo. In natura esistono alcune varietà di corallo. Il più noto è senza dubbio il corallo rosso, ma esiste anche di colorazioni differenti tra cui bianco e rosa.
Le testimonianze storiche ci raccontano che tra le sepolture del XVI secolo delle trincee nel Cimitero di San Michele ad Alghero, sia stato rinvenuto lo scheletro di una giovane donna con addosso un ciondolo composto da un ramo di corallo rosa montato su una capsula d’argento decorata da incisioni. Ma non solo, anche in un’altra sepoltura è stato ritrovato un piccolo pendente a forma di anforetta miniaturistica anch’essa di corallo color rosa.